31 giorni in Villa: giorno 18

Continuiamo a parlare del Lago Vecchio.

È un luogo di relax assoluto per me perché è molto silenzioso e se non ci fossero anche tutte quelle zanzare sarebbe fantastico.

La cosa più singolare è che il lago rappresenta l’orrido della natura, la sua parte più malvagia e incontrollabile: la rupe della cascata ha spigoli molto appuntiti, è spesso in ombra, è viscida. Il lago, invece, è paludoso e non si riesce a vedere il fondo.

È molto interessante, a parer mio, il suo nome: pensare a qualcosa di vecchio, non antico, usando questo termine con un significato dispregiativo, riporta subito alla mente brutti ricordi. Sarà stato fatto per farci ripensare al nostro passato e non dimenticarlo anche se è triste?

Degna di nota è la vegetazione. A parte le piante in primo piano, che sono di un verde più chiaro, quelle sullo sfondo hanno foglie color verde quasi petrolio. Buffa coincidenza considerata la presenza dei depositi di greggio che si vedono dal castello.

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