Artisti o Artigiani?

Mi sembrava giusto, dopo tanti post a riguardo, parlare della parola arte. Per chi non lo sapesse, me per prima, potrebbe essere utile conoscere l’etimologia della parola. Arte deriverebbe dalla radice ariana ar- , che in sanscrito significa “andare verso” ed, in senso traslato, “adattare”, “fare”, “produrre”. L’arte in origine ha una funzione pratica ben diversa da quella di oggi.

Oggi, serve per esprimere la visione di momenti particolari della vita, scene, stati d’animo dell’artista. In origine, come per gli uomini delle caverne, era una necessità. Un mezzo per raccontare storie. Qualcosa di tale importanza e significato che ancora oggi la riteniamo la prima forma di espressione. Chi faceva arte non era Andy Warhol, non era una persona che utilizzava tecniche innovative e colori sgargianti solo per essere apprezzato dal pubblico. L’artista di allora era un tecnico, un artigiano che lavorava su commissione. Ritroviamo anche nel latino la radice ars, artis. Originariamente, la parola arte aveva un’accezione pratica nel senso di abilità in un’attività produttiva, la capacità di fare armonicamente, in maniera adatta.

Come interpretano l’arte gli artisti moderni? Forse, è più giusto definirla espressione artistica. Non sono riproduzioni della realtà. Non cercano approvazione. Vogliono solo provocare una reazione, positiva, negativa o qualunque a sia. Vogliono suscitare un’emozione.

Sinceramente preferisco l’arte  moderna perché quella su commissione è troppo politicamente corretta.

 

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